blog architetto foto 22/09/2021

PRATICA EDILIZIA: QUESTA SCONOSCIUTA

“Questa è casa mia e faccio ciò che voglio!”.

Quante volte abbiamo sentito questa frase…ma siamo qui per comunicarvi una sconcertante notizia: NON È VERO!

Ogni intervento che si esegue sul patrimonio edilizio, o quando si edifica un nuovo fabbricato, deve rispettare la normativa vigente, essere cioè A NORMA DI LEGGE.

Per questo motivo, per la maggior parte degli interventi, è necessario depositare, da parte di un tecnico abilitato iscritto all’Albo, una PRATICA EDILIZIA presso gli uffici del Comune di competenza e, lasciatecelo dire, aggiungeremmo “per fortuna!” altrimenti chissà cosa ci ritroveremmo davanti agli occhi passeggiando per le vie delle nostre città.

A causa del continuo aggiornamento delle normative, non vi elencheremo le diverse tipologie di Pratica Edilizia esistente: spesso nomi e moduli vengono modificati o sostituiti e le informazioni qui riportate diventerebbero obsolete, pertanto ci limiteremo a spiegarvi, in generale, a cosa serve e cosa richiede la consegna di una pratica edilizia.

Vi sono delle leggi a livello Nazionale, Regionale e Locale (quest’ultime pubblicate da ogni Amministrazione sul proprio portale online) che normano l’attività edilizia per cui, che si tratti di ristrutturazione o nuova costruzione, è a queste norme che sarà necessario attenersi.

Un progetto di ristrutturazione o nuova costruzione deve rispettare quanto dettato dalle normative che comprendono indicazioni in ambito di superfici, cubature, altezze, distanze da altri fabbricati e confini, geometria e materiali, rapporti di aerazione ed illuminazione, ed un’infinità di altre regole.

Vi sono, inoltre, la normativa che riguarda le strutture degli edifici e la normativa sul risparmio energetico degli edifici. La prima, resa più rigida dalle nuove Norme Tecniche delle Costruzioni pubblicate nel 2018 (NCT 2018) rende necessario,  per ogni intervento che lo richieda, il coinvolgimento di uno strutturista abilitato; la seconda, di cui si occupa un termo tecnico abilitato, detta una serie di valori da rispettare nella scelta di materiali, impianti e serramenti che contibuiscono al raggiungimento di una determinata classe energetica degli edifici.

Dopo aver svolto le imprescindibili indagini preliminari di fattibilità fatte di verifiche urbanistiche e accessi agli atti, l’istanza può essere presentata.

I principali documenti da allegare alla pratica edilizia sono:

  • Dati dell’immobile, del committente e dei professionisti coinvolti
  • Atto di provenienza dell’immobile (successione, compravendita, ecc.)
  • Compilazione di un modulo fornito dagli enti di riferimento
  • Relazione tecnica
  • Relazione fotografica
  • Tavole di disegno (piante, sezioni, prospetti, a volte foto inserimenti mediante render 3D) che dimostrino lo stato di fatto, lo stato di progetto e lo stato comparativo (i famosi “gialli e rossi”)
  • Documenti riguardanti l'impresa esecutrice (DURC e visura camerale)

e ulteriori documenti la cui richiesta, da parte dell’Ente, varia  in base alla tipologia di intervento.

Fortunatamente, da qualche anno, è possibile presentare online le pratiche edilizie attraverso degli sportelli telematici disponibili per ogni Comune: in questo caso i documenti devono essere firmati digitalmente dai tecnici coinvolti.

La risposta da parte dell’ente, che sia una richiesta d'integrazioni o il rilascio della concessione edilizia, avviene nei termini previsti dalla legge e varia a seconda del tipo di istanza presentato.