Non si dica che non vi avevamo avvisato: esiste una normativa per tutto!
Esatto, anche per le scale interne alle abitazioni, dicasi “scale interne ad uso provato”. In verità anche per quelle esterne ma è un argomento che tratteremo in un altro post.
Non si direbbe, lo sappiamo, soprattutto vedendo alcuni post di interior design che mostrano scale ripidissime con gradini altissimi e prive di parapetto, oppure stanze con punti di soffitto bassissimi, ma qui stiamo divagando.
Torniamo alle scale interne e alla loro normativa, che vale indipendentemente dal materiale di cui è costituita la scala.
La prima legge di riferimento nazionale risale al 1989 ed è la L. 13/89 (Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche) e il Decreto Ministeriale D.M. 239/89.
In seconda battuta, ma non meno importanti, vi sono le norme contenute nel “Regolamento Locale d’igiene” del Comune dove si trova l’immobile oggetto di intervento.
Cosa dicono queste norme?
Prima di tutto fanno una distinzione tra scale ad uso pubblico o privato ed in questo articolo parliamo di quest’ultime.
Non è mai facile, soprattutto quando si tratta di lavori di ristrutturazione, riuscire a rispettare tutti i parametri imposti dalla normativa vigente.
Ricordatevi però che realizzare una scala a norma di legge è l’unico modo per ottenere l’Agibilità dell’unità immobiliare o dell’immobile a fine lavori.